Informazioni aggiuntive
Peso | 0,235 kg |
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Dimensioni | 14 × 22 cm |
Autore | |
Anno | |
Formato | |
Pagine | |
EAN |
€8,50
“La narrativa di Mazzocato dà la sensazione di essere dentro i grandi romanzi siciliani. Al tempo stesso il mondo veneto ne risulta portato al massimo di estensione e di completezza”.
Così Fulvio Tomizza ha individuato il principale filone della narrativa di Gian Domenico Mazzocato che, sempre secondo la definizione dello scrittore di Umago, ha avuto il merito di delineare in questi anni una vera e propria “saga dei vinti veneti”. Vinti in senso verghiano. Dalle pagine dello scrittore trevisano scaturisce una umanità dolente, l’umanità del profondo Veneto tra Ottocento e Novecento, quando pellagra e colera, ignoranza e miseria condizionavano la vita di un intero popolo. Un passato che la scrittura di Mazzocato rivela (dal suo primo, fortunato romanzo, IL DELITTO DELLA CONTESSA ONIGO, in poi) senza retorica, nella sua crudezza ed emozionante verità.
Peso | 0,235 kg |
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Dimensioni | 14 × 22 cm |
Autore | |
Anno | |
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EAN |
“La narrativa di Mazzocato dà la sensazione di essere dentro i grandi romanzi siciliani. Al tempo stesso il mondo veneto ne risulta portato al massimo di estensione e di completezza”.
Così Fulvio Tomizza ha individuato il principale filone della narrativa di Gian Domenico Mazzocato che, sempre secondo la definizione dello scrittore di Umago, ha avuto il merito di delineare in questi anni una vera e propria “saga dei vinti veneti”. Vinti in senso verghiano. Dalle pagine dello scrittore trevisano scaturisce una umanità dolente, l’umanità del profondo Veneto tra Ottocento e Novecento, quando pellagra e colera, ignoranza e miseria condizionavano la vita di un intero popolo. Un passato che la scrittura di Mazzocato rivela (dal suo primo, fortunato romanzo, IL DELITTO DELLA CONTESSA ONIGO, in poi) senza retorica, nella sua crudezza ed emozionante verità.
In questo volume vengono riunite due storie già narrate da Gian Domenico Mazzocato: 1909 DELITTO A FILÒ e IL RITORNO. Ad esse l’autore premette una lunga, appassionante storia inedita, BANDITI DEL MONTELLO. Tre romanzi che raccontano eventi dimenticati ma che, tra il 1890 e il 1910, ebbero nel Veneto una risonanza enorme. Tre vicende umanissime, tre ampie inchieste storiche e sociali, tre fatti raccontati in presa diretta, con la verve del grande romanzo e l’incalzante interesse della cronaca. In particolare, BANDITI DEL MONTELLO racconta quello che dovette sembrare ai contemporanei il colpo del secolo: per entità del bottino, per il terribile delitto che ne scaturì, per il suo amplificarsi nella fantasia popolare, per il fluviale processo in cui furono giudicati i colpevoli, per la diffusa consapevolezza che anche altri avevano partecipato al colpo e che probabilmente il “cervello” dell’operazione rimaneva nel buio.
Mazzocato racconta il suo VENETO OSCURO con la forza coinvolgente che solo i grandi romanzi possiedono.”
Il volume è una raccolta di riflessioni e di parole, le parole della montagna che diventano pensieri. Sono le parole delle ALBE fatte di silenzi. Sono le parole della NOTTE che ha ceduto con discrezione i suoi segreti al VENTO. Sono le parole delle ACQUE che gorgogliano frale ombre di un BOSCO pieno d’incanto. Sono le parole delle ferite inferte dall’uomo ai Monti e che ora raccontano struggenti vicende di una GUERRA non troppo lontana. Sono le parole dell’INVERNO che sigilla la ROCCIA in uno scrigno di diamanti. Sono le parole delle NUVOLE, scialli leggeri dispiegati a coprire le spalle di giganti di pietra: le MONTAGNE.
L’autrice spiega di “aver cercato di fermare il suo tempo nei pensieri che ha raccolto nel lungo cammino che l’ha portata a frugare fra le pieghe di roccia, nei cupi canali, nella luce sfolgorante del sole, nella bandiera turchina del cielo. Un piccolo ricordo per farle pensare che vivere “quassù” non è mai vivere soli e che ogni parola è dono prezioso.
Dopo “le scarpette di vernice” che ha tanto colpito e commosso, Viviana Vazza, di Longarone superstite della tragedia del Vajont torna a riprendere la penna in mano per consegnarci questa ” carezza alla memoria”, una sorta di riconciliazione con il doloroso passato. Ne esce un quadro molto bello: la storia di un luogo e di una comunità e la presentazione di personaggi di grande intensità. Nella sua presentazione il Professor Gioachino Bratti ex-sindaco di Longarone auspica che questo libro possa sfiorare chi legge queste pagine, soprattutto i giovani, per renderli partecipi di un passato ricco di valori e di insegnamenti.
Viviana Vazza nasce a Longarone: all’età di 16 anni si confronta con la tragedia del Vajont che stravolge completamente la sua vita. Nonostante il dolore, ha sempre cercato di trovare spunti per lenirlo e trova negli studi di psicodramma una forza per superarlo. Ha avuto una vita ricca, dipinge e considera la scrittura una “manna del cielo”
Questa non è una guida, questa non è una mappa, questo non è un libro. E’ la traduzione in testi, immagini e dati della magnifica traversata del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi editati da un gruppo di appassionati che le vivono, le percorrono e le amano.
Progetto nato dalla collaborazione tra il Club Alpino Italiano sezioni di Agordo, Belluno, Feltre, Longarone, Oderzo e Val di Zoldo e il Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi
Tutte le nostre spedizioni in Italia avvengono via corriere BRT. Per costi e termini di servizio clicca qui.
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