Informazioni aggiuntive
Peso | 1,665 kg |
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Dimensioni | 21,5 × 30,5 cm |
Autore | |
Anno | |
Formato | |
Pagine | |
EAN |
Peso | 1,665 kg |
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Dimensioni | 21,5 × 30,5 cm |
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Storia di una località, di un albergo e di Giuseppe Zanella straordinario imprenditore.
“La storia e le vicissitudini dell’Agordino sono da sempre inscindibilmente legate alle vicende del Torrente Cordevole e alla viabilità che dalla Val Belluna risale tra gli insidiosi versanti sino alla Conca Agordina, ove per magia l’orizzonte si concede agli splendidi paesaggi la cui bellezza è stata anche recentemente celebrata nel riconoscimento di Patrimonio dell’Umanità da parte dell’Unesco. Nella vicenda narrata nel libro, armoniosamente composta dal Maestro Gianni De Vecchi, i protagonisti però non sono le montagne e i corsi d’acqua, sono invece come sempre dovrebbe essere, gli uomini e la loro capacità di modificare il territorio adattandolo alle necessità della sopravvivenza. Così la storia dell’Agordino, ed in particolare quella della sua industria Mineraria si intrecciano con le difficili vicende della sua viabilità, condizionate in ogni luogo dagli aspri versanti e dalla prorompente baldanza delle acque.
Molto si è scritto sugli ospizi che nel fondo valle permettevano ai viandanti il conforto di un letto e di un pasto caldo, ma ben poco era noto a riguardo dell’edificazione e dello sviluppo dell’attività dell’antica locanda della Stanga, celebrato luogo di ristoro ancor oggi punto di riferimento per chi risalga la valle. E la storia della locanda è anche la storia del suo gestore, Giuseppe Zanella prolifico imprenditore a cui l’Agordino deve il giusto riconoscimento storico. È quindi un onore per gli Agordini poter collocare nel mosaico della memoria anche questa preziosa vicenda, che sebbene non abbia il blasone della storia con la S maiuscola, è pur sempre la storia di un popolo e della sua creatività. L’opera del maestro De Vecchi colma così una tra le lacune del nostro passato lasciando a ciascuno di noi la bellezza di una lettura scorrevole ed affascinante che ci trasporta in un passato ormai quasi caduto nell’oblio.”
Illustrazioni: b/n
Il volume è una raccolta di riflessioni e di parole, le parole della montagna che diventano pensieri. Sono le parole delle ALBE fatte di silenzi. Sono le parole della NOTTE che ha ceduto con discrezione i suoi segreti al VENTO. Sono le parole delle ACQUE che gorgogliano frale ombre di un BOSCO pieno d’incanto. Sono le parole delle ferite inferte dall’uomo ai Monti e che ora raccontano struggenti vicende di una GUERRA non troppo lontana. Sono le parole dell’INVERNO che sigilla la ROCCIA in uno scrigno di diamanti. Sono le parole delle NUVOLE, scialli leggeri dispiegati a coprire le spalle di giganti di pietra: le MONTAGNE.
L’autrice spiega di “aver cercato di fermare il suo tempo nei pensieri che ha raccolto nel lungo cammino che l’ha portata a frugare fra le pieghe di roccia, nei cupi canali, nella luce sfolgorante del sole, nella bandiera turchina del cielo. Un piccolo ricordo per farle pensare che vivere “quassù” non è mai vivere soli e che ogni parola è dono prezioso.
Dopo “le scarpette di vernice” che ha tanto colpito e commosso, Viviana Vazza, di Longarone superstite della tragedia del Vajont torna a riprendere la penna in mano per consegnarci questa ” carezza alla memoria”, una sorta di riconciliazione con il doloroso passato. Ne esce un quadro molto bello: la storia di un luogo e di una comunità e la presentazione di personaggi di grande intensità. Nella sua presentazione il Professor Gioachino Bratti ex-sindaco di Longarone auspica che questo libro possa sfiorare chi legge queste pagine, soprattutto i giovani, per renderli partecipi di un passato ricco di valori e di insegnamenti.
Viviana Vazza nasce a Longarone: all’età di 16 anni si confronta con la tragedia del Vajont che stravolge completamente la sua vita. Nonostante il dolore, ha sempre cercato di trovare spunti per lenirlo e trova negli studi di psicodramma una forza per superarlo. Ha avuto una vita ricca, dipinge e considera la scrittura una “manna del cielo”
Questa non è una guida, questa non è una mappa, questo non è un libro. E’ la traduzione in testi, immagini e dati della magnifica traversata del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi editati da un gruppo di appassionati che le vivono, le percorrono e le amano.
Progetto nato dalla collaborazione tra il Club Alpino Italiano sezioni di Agordo, Belluno, Feltre, Longarone, Oderzo e Val di Zoldo e il Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi
Tutte le nostre spedizioni in Italia avvengono via corriere BRT. Per costi e termini di servizio clicca qui.
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