Informazioni aggiuntive
Peso | 0,704 kg |
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Dimensioni | 17 × 24 cm |
Autore | |
Anno | |
Formato | |
Pagine | |
EAN |
€15,30
Alcuni anziani reduci del secondo conflitto mondiale raccontano la loro avventura in guerra: drammatiche testimonianze del passato.Oggi, con lo zaino della vita carico di anni, desiderano lasciare l’eco delle loro sofferte esperienze alle giovani generazioni, per ricordare che la guerra è sempre una terribile sventura e che la pace è un bene irrinunciabile per tutti i popoli.
Scrivono gli autori: “questi ricordi di gente semplice, di gente come noi coinvolta a proprio malgrado nella Storia, ci danno la misura della vastità del dramma che questa gente, la nostra gente, ha vissuto e, nello stesso tempo, ce ne indicano alcune costanti, ci dicono che noi non siamo diversi, abbiamo solo avuto più fortuna (e non ci permettiamo di parafrasare Amos Pampaloni quando, riferendosi a Cefalonia, diceva che gli Eroi sono i morti, i Caduti, perché i vivi hanno solo ‘avuto fortuna’). Ai nostri Veci ancora vivi noi vogliamo bene e crediamo di saper intuire il significato di tale ‘fortuna’.
Peso | 0,704 kg |
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Dimensioni | 17 × 24 cm |
Autore | |
Anno | |
Formato | |
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EAN |
Alcuni anziani reduci del secondo conflitto mondiale raccontano la loro avventura in guerra: drammatiche testimonianze del passato.Oggi, con lo zaino della vita carico di anni, desiderano lasciare l’eco delle loro sofferte esperienze alle giovani generazioni, per ricordare che la guerra è sempre una terribile sventura e che la pace è un bene irrinunciabile per tutti i popoli.
Scrivono gli autori: “questi ricordi di gente semplice, di gente come noi coinvolta a proprio malgrado nella Storia, ci danno la misura della vastità del dramma che questa gente, la nostra gente, ha vissuto e, nello stesso tempo, ce ne indicano alcune costanti, ci dicono che noi non siamo diversi, abbiamo solo avuto più fortuna (e non ci permettiamo di parafrasare Amos Pampaloni quando, riferendosi a Cefalonia, diceva che gli Eroi sono i morti, i Caduti, perché i vivi hanno solo ‘avuto fortuna’). Ai nostri Veci ancora vivi noi vogliamo bene e crediamo di saper intuire il significato di tale ‘fortuna’.
Qualsiasi discorso ripetuto costantemente perde di incisività, diventa frusto, annoia, può essere considerato banale pur non essendolo, rischia di cristallizzarsi in esercizio retorico; non ci sembra il caso che ciò accada anche rispetto alle memorie dei nostri Veci. Ognuno dei ricordi distillati in questo libro è un aforisma di grande portata, va meditato, deve nutrire le nostre riflessioni su un tema di cui tutti paiono occuparsi: il desiderio di pace. Nessuno, meglio dei nostri anziani, può interpretare il valore profondo di questa parola di cui oggi tutte le bocche si riempiono, così come di quell’altra, ‘guerra’, oggi talmente aborrita da essere quasi abolita dall’uso e sostituita con eufemismi e circonlocuzioni talora stucchevoli, ma così tragicamente presente, invece nella realtà dei fatti.
Ecco allora che ogni testimonianza ci pare di grande momento, di estremo interesse; un interesse che travalica il semplice impegno di raccogliere materiali utili per una ricostruzione storica della seconda guerra mondiale e si spinge verso orizzonti più ampi e, osiamo dirlo, più alti”.
Il libro è impreziosito da immagini bianco/nero della seconda guerra mondiale e da mappe dei fronti su cui si è combattuto dal 1935 all’armistizio.
Indice generale
Presentazione del Generale di Divisione Giovanni Marizza …….. pag. 7
Premessa di Carlo Balestra e Italo Riera ………………………………. pag. 9
La Guerra in Africa Orientale 1935 – 1941…………. pag. 19
La morte del sottotenente Bristot …………………………………. pag. 35
Porta-feriti ………………………………………………………………… pag. 43
Note…………………………………………………………………………. pag. 54
La Seconda Guerra Mondiale 1939 – 1945………….. pag. 57
L’entrata in guerra dell’Italia…………………………………………. pag. 59
La Campagna sulle Alpi Occidentali…………………………………. pag. 63
La Campagna di Grecia …………………………………………………… pag. 68
Sul Col du Mont ……………………………………………………….. pag. 87
Caro, sétu qua? ………………………………………………………….. pag. 99
è troppo doloroso parlare ……………………………………………. pag. 111
G’ho piangiù tanto …………………………………………………….. pag. 115
Faceva pena non sentir dire: “Presente!” ………………………… pag. 121
Non è così facile sparare a un tuo compagno………………….. pag. 133
Note…………………………………………………………………………. pag. 146
Guerra e guerriglia in Jugoslavia 1941-1943…………………….. pag. 155
Il colpo del cecchino ………………………………………………….. pag. 167
La mia vita o la sua …………………………………………………….. pag. 173
Vorrei ricordare Luigi e Rosario ……………………………………. pag. 187
Dalla Jugoslavia a Bracciano ………………………………………… pag. 195
Note…………………………………………………………………………. pag. 200
La Campagna di Russia 1941-1943…………………………………….. pag. 202
Con la Divisione Vicenza ……………………………………………. pag. 217
Un colpo al costato…………………………………………………….. pag. 226
Provo un po’ di rimorso ………………………………………………. pag. 230
Rinforzi per la Russia …………………………………………………. pag. 233
Dalla Sardegna alla Russia …………………………………………… pag. 235
IX Battaglione Complementi ………………………………………. pag. 241
Assalto a Nikolajevka ………………………………………………….. pag. 244
Note…………………………………………………………………………. pag. 250
La guerra in Africa Settentrionale 1940-1943…………………. pag. 254
Ho cambiato diciassette ospedali ………………………………….. pag. 263
Note…………………………………………………………………………. pag. 274
Dall’occupazione della Francia all’armistizio 1942-1943….. pag. 277
Con il Corpo Italiano di Liberazione …………………………….. pag. 286
Note…………………………………………………………………………. pag. 292
Suggerimenti bibliografici……………………………………………….. pag. 293
Indice dei nomi……………………………………………………………….. pag. 297
Indice dei luoghi……………………………………………………………. pag. 305
Il volume è una raccolta di riflessioni e di parole, le parole della montagna che diventano pensieri. Sono le parole delle ALBE fatte di silenzi. Sono le parole della NOTTE che ha ceduto con discrezione i suoi segreti al VENTO. Sono le parole delle ACQUE che gorgogliano frale ombre di un BOSCO pieno d’incanto. Sono le parole delle ferite inferte dall’uomo ai Monti e che ora raccontano struggenti vicende di una GUERRA non troppo lontana. Sono le parole dell’INVERNO che sigilla la ROCCIA in uno scrigno di diamanti. Sono le parole delle NUVOLE, scialli leggeri dispiegati a coprire le spalle di giganti di pietra: le MONTAGNE.
L’autrice spiega di “aver cercato di fermare il suo tempo nei pensieri che ha raccolto nel lungo cammino che l’ha portata a frugare fra le pieghe di roccia, nei cupi canali, nella luce sfolgorante del sole, nella bandiera turchina del cielo. Un piccolo ricordo per farle pensare che vivere “quassù” non è mai vivere soli e che ogni parola è dono prezioso.
Dopo “le scarpette di vernice” che ha tanto colpito e commosso, Viviana Vazza, di Longarone superstite della tragedia del Vajont torna a riprendere la penna in mano per consegnarci questa ” carezza alla memoria”, una sorta di riconciliazione con il doloroso passato. Ne esce un quadro molto bello: la storia di un luogo e di una comunità e la presentazione di personaggi di grande intensità. Nella sua presentazione il Professor Gioachino Bratti ex-sindaco di Longarone auspica che questo libro possa sfiorare chi legge queste pagine, soprattutto i giovani, per renderli partecipi di un passato ricco di valori e di insegnamenti.
Viviana Vazza nasce a Longarone: all’età di 16 anni si confronta con la tragedia del Vajont che stravolge completamente la sua vita. Nonostante il dolore, ha sempre cercato di trovare spunti per lenirlo e trova negli studi di psicodramma una forza per superarlo. Ha avuto una vita ricca, dipinge e considera la scrittura una “manna del cielo”
Questa non è una guida, questa non è una mappa, questo non è un libro. E’ la traduzione in testi, immagini e dati della magnifica traversata del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi editati da un gruppo di appassionati che le vivono, le percorrono e le amano.
Progetto nato dalla collaborazione tra il Club Alpino Italiano sezioni di Agordo, Belluno, Feltre, Longarone, Oderzo e Val di Zoldo e il Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi
Tutte le nostre spedizioni in Italia avvengono via corriere BRT. Per costi e termini di servizio clicca qui.
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