Informazioni aggiuntive
Peso | 0,144 kg |
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Dimensioni | 12 × 21 cm |
Autore | |
Anno | |
Formato | |
Pagine | |
EAN |
€8,50
Paolo è un ragazzo che voleva solo giocare a pallone e che, invece, si è ritrovato vittima di un sistema in cui il risultato finale della partita è la cosa più significativa; dove la vittoria è più importante della persona. Queste pagine formano una storia di strettissima attualità affrontando un tema che riguarda i giovani, la loro educazione, il loro rapporto con gli adulti e con lo sport. “Un calcio all’Amore” racconta di come la violenza psicologica sia troppe volte lasciata impunita e senza risposta o ancor peggio perpetrata senza nemmeno rendersene conto.
Peso | 0,144 kg |
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Dimensioni | 12 × 21 cm |
Autore | |
Anno | |
Formato | |
Pagine | |
EAN |
Paolo è un ragazzo che voleva solo giocare a calcio e che, invece, si è ritrovato vittima di un sistema in cui il risultato finale della partita è la cosa più significativa; dove la vittoria è più importante della persona. Queste pagine formano una storia di strettissima attualità affrontando un tema che riguarda i giovani, la loro educazione, il loro rapporto con gli adulti e con lo sport. “Un calcio all’Amore” racconta di come la violenza psicologica sia troppe volte lasciata impunita e senza risposta o ancor peggio perpetrata senza nemmeno rendersene conto.
Il romanzo, dedicato a quei ragazzi che per il momento soffrono in panchina, è introdotto da Paolo Crepet che ha definito illuminante e paradigmatica la storia di Paolo. Scrive lo psichiatra: “Se lo sport deve essere utile alla crescita, perchè un genitore fa così tanta fatica a far affrontare al figlio le dovute difficoltà che gli si prospettano e vuole sempre fare ciò che non gli compete, ovvero il “pompiere”, il mediatore? Non parlo del caso di Paolo, ma di tanti comportamenti genitoriali che conosco fin troppo bene e che non aiutano i figli a crescere e a maturarsi in modo forte e autentico. A volte un genitore dovrebbe imparare a fare un passo indietro e dire che la vita per un ragazzo è fatta anche di frustrazioni, difficoltà oltre alle soddisfazioni e alle gioie. Un ragazzo non deve abituarsi ad avere il paracadute, altrimenti correrà il rischio di crescere infelice perchè debole”.
Illustrazioni: Claudio Rèpaci
Nero e Bianco Edizioni.
Il volume è una raccolta di riflessioni e di parole, le parole della montagna che diventano pensieri. Sono le parole delle ALBE fatte di silenzi. Sono le parole della NOTTE che ha ceduto con discrezione i suoi segreti al VENTO. Sono le parole delle ACQUE che gorgogliano frale ombre di un BOSCO pieno d’incanto. Sono le parole delle ferite inferte dall’uomo ai Monti e che ora raccontano struggenti vicende di una GUERRA non troppo lontana. Sono le parole dell’INVERNO che sigilla la ROCCIA in uno scrigno di diamanti. Sono le parole delle NUVOLE, scialli leggeri dispiegati a coprire le spalle di giganti di pietra: le MONTAGNE.
L’autrice spiega di “aver cercato di fermare il suo tempo nei pensieri che ha raccolto nel lungo cammino che l’ha portata a frugare fra le pieghe di roccia, nei cupi canali, nella luce sfolgorante del sole, nella bandiera turchina del cielo. Un piccolo ricordo per farle pensare che vivere “quassù” non è mai vivere soli e che ogni parola è dono prezioso.
Dopo “le scarpette di vernice” che ha tanto colpito e commosso, Viviana Vazza, di Longarone superstite della tragedia del Vajont torna a riprendere la penna in mano per consegnarci questa ” carezza alla memoria”, una sorta di riconciliazione con il doloroso passato. Ne esce un quadro molto bello: la storia di un luogo e di una comunità e la presentazione di personaggi di grande intensità. Nella sua presentazione il Professor Gioachino Bratti ex-sindaco di Longarone auspica che questo libro possa sfiorare chi legge queste pagine, soprattutto i giovani, per renderli partecipi di un passato ricco di valori e di insegnamenti.
Viviana Vazza nasce a Longarone: all’età di 16 anni si confronta con la tragedia del Vajont che stravolge completamente la sua vita. Nonostante il dolore, ha sempre cercato di trovare spunti per lenirlo e trova negli studi di psicodramma una forza per superarlo. Ha avuto una vita ricca, dipinge e considera la scrittura una “manna del cielo”
Questa non è una guida, questa non è una mappa, questo non è un libro. E’ la traduzione in testi, immagini e dati della magnifica traversata del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi editati da un gruppo di appassionati che le vivono, le percorrono e le amano.
Progetto nato dalla collaborazione tra il Club Alpino Italiano sezioni di Agordo, Belluno, Feltre, Longarone, Oderzo e Val di Zoldo e il Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi
Tutte le nostre spedizioni in Italia avvengono via corriere BRT. Per costi e termini di servizio clicca qui.
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