Informazioni aggiuntive
Peso | 0,137 kg |
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Dimensioni | 11 × 16 cm |
Autore | |
Anno | |
Formato | |
Pagine | |
EAN | |
Collana |
€5,10
12 itinerari alle falde del Monte Coppolo alla scoperta di bellezze naturali, percorsi storici e vecchi insediamenti.
La presente guida suggerisce alcuni itinerari che si sviluppano lungo sentieri privi di segnaletica cai, ma numerati localmente su sfondo giallo e dotati di apposite tabelle che aiutano nell’orientamento. ciascuna proposta è descritta nel dettaglio e contiene uno schema del percorso che, così, può essere facilmente ritrovato sulla cartina. Molto utile, per tutti gli itinerari, si è rivelata la mappa in scala 1:20000 della pro loco di lamon, che riporta, in evidenza, i sentieri numerati della zona.
Peso | 0,137 kg |
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Dimensioni | 11 × 16 cm |
Autore | |
Anno | |
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EAN | |
Collana |
12 itinerari alle falde del Monte Coppolo alla scoperta di bellezze naturali, percorsi storici e vecchi insediamenti.
“Il comune di Lamon si estende per più di cinquanta chilometri quadrati nell’estremo lembo sud-occidentale della provincia di Belluno, al confi ne col trentino. del territorio fa parte anche il Monte coppolo, semplicemente “la Montagna” per gli abitanti del posto, che da nord offre protezione al capoluogo e alle sue numerose frazioni. Si erge isolato e maestoso tra la Valsugana e la Valle del cismon, a sud del Gruppo dei Lagorai, ma diverso da queste montagne per dimensioni e formazione geologica. Come il coppolo, la gente del lamonese si trova nel mezzo. da una parte il resto del Veneto, industrializzato e dotato di moderne infrastrutture; dall’altra le montagne del trentino, più famose e attrezzate, in grado di soddisfare in ogni momento dell’anno qualsiasi richiesta turistica. la particolare posizione geografica, però, non deve far pensare a un mondo chiuso in se stesso e diffi dente verso l’esterno. Tutt’altro. La gente del posto è ospitale e desiderosa di confrontarsi con chi arriva da fuori. Nei villaggi sperduti fra i monti, poi, si riscopre una dimensione nei rapporti con le persone che in pianura abbiamo perso da tempo. È capitato a noi, estranei di passaggio, di essere stati invitati in casa da un anziano signore per bere un bicchiere di vino e sentire parlare di vecchi sentieri.
Chi cerca nell’escursionismo non solo il miglioramento della propria forma fisica, ma anche motivi di arricchimento culturale, troverà da queste parti un’accoglienza cordiale e innumerevoli spunti interessanti. raggiungere solo per sentieri un remoto villaggio, aggirarsi fra vecchie case disabitate dai caratteristici poggioli di legno, vedere un’aula scolastica dove nei decenni passati pochi bambini guidati dalla loro maestra lottavano contro l’analfabetismo, entrare in una chiesetta deserta e sentire risuonare l’eco delle passate invocazioni o, ancora, ammirare un crocifisso di legno intagliato che mani sconosciute hanno modellato, sono esperienze che non lasciano indifferenti. Ma accanto alle atmosfere rarefatte delle antiche borgate, i sentieri di questo territorio offrono molti 10 altri motivi d’interesse. le vecchie calcare (fornaci) per ricavare la calce dalla roccia, le sapienti mulattiere che rendono facili anche i terreni più impervi, le storiche vie di comunicazione vecchie di due millenni, le affascinanti caverne frequentate dall’orso ancor prima che l’uomo colonizzasse quest’area, unite alle bellezze paesaggistiche dei posti, rendono questo territorio ulteriormente meritevole di essere visitato. e anche se le cartine topografi che più diffuse confi nano questi luoghi ai loro margini, quasi fosse meno interessante camminare da queste parti, l’escursionista appassionato avrà modo di scoprire, invece, che questa non è solo la terra dei fagioli per eccellenza, ma molto di più.
La presente guida suggerisce alcuni itinerari che si sviluppano lungo sentieri privi di segnaletica cai, ma numerati localmente su sfondo giallo e dotati di apposite tabelle che aiutano nell’orientamento. ciascuna proposta è descritta nel dettaglio e contiene uno schema del percorso che, così, può essere facilmente ritrovato sulla cartina. Molto utile, per tutti gli itinerari, si è rivelata la mappa in scala 1:20000 della pro loco di lamon, che riporta, in evidenza, i sentieri numerati della zona.”
INDICE
Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 9
Itinerari
1. Arina e i suoi antichi borghi . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 11
2. Contrada Pugnai e Oasi del Conserlo . . . . . . . . . . . . Pag. 17
3. Colle di Cee, Gial e la Via Claudia Augusta . . . . . . . . . Pag. 24
4. Da Lamon a Le Ej per la Val Maggiore . . . . . . . . . . . Pag. 32
5. D a Le Ej alla “Medaluna” del Coppolo . . . . . . . . . . . Pag. 39
6. Maschi, la Lobia e Sass de Falares . . . . . . . . . . . . . Pag. 46
7. Pugnai, Marsanghi, Bellotti e Rifugio Croset . . . . . . . . Pag. 53
8. Valnuvola . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 59
9. L a Cascata del Salton e la Grotta dell’Orso . . . . . . . . . Pag. 65
10. Contrade d’altri tempi attorno al Senaiga . . . . . . . . . . Pag. 72
11. Il Sentiero delle Fornaci . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 77
12. Valdalanga e prati Scheid . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 81
Questa non è una guida, questa non è una mappa, questo non è un libro. E’ la traduzione in testi, immagini e dati della magnifica traversata del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi editati da un gruppo di appassionati che le vivono, le percorrono e le amano.
Progetto nato dalla collaborazione tra il Club Alpino Italiano sezioni di Agordo, Belluno, Feltre, Longarone, Oderzo e Val di Zoldo e il Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi
Dopo la versione italiana del volume andata esaurita, Verica propone anche la versione in inglese per poter raggiungere ancora più lettori. Di qualsiasi lingua, di qualsiasi etnia o colore tutti abbiamo bisogno di un porto sicuro.
Affresco di un epoca ed odissea di una famiglia, come tante, attraverso le tappe di un viaggio tra ricordi, sacrifici e rinunce per cercare, ognuno a modo suo, un posto da chiamare casa.
Quando si diffuse nell’ottobre del 1917 la notizia della rotta di Caporetto, anche tra le genti nel Bellunese sorse il panico per una imminente invasione dell’esercito austro-tedesco. Purtroppo quella non rimase solo una sensazione, poichè nei primi giorni di novembre, le truppe si insediarono nelle vallate e per la prima volta i Bellunesi si trovarono la guerra letteralmente in casa.
Gianni Viel crede fortemente che il terreno teatro di questa battaglia, trattenga segni e tracce visibili di quanto i nostri predecessori hanno subito in quei giorni tragici. Lo stesso recupera materiali, ma pulisce anche i luoghi dalla vegetazione infestante e posiziona tabelle indicative per chi volesse avventurarsi in quei luoghi.
L’incontro con Giorgio Tosato ha permesso di contestualizzare l’argomento anche da un punto di vista storico grazie all’utilizzo di materiali documentali e la capacità narrativa dello stesso autore di molti libri sulla Grande Guerra
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