Informazioni aggiuntive
Peso | 0,136 kg |
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Dimensioni | 11 × 16 cm |
Autore | |
Anno | |
Formato | |
Pagine | |
EAN | |
Collana |
€5,10
Il treno della Vigezzina, la funivia, il bus navetta, il Prontobus e la bicicletta: con queste carte la Valle dei pittori si propone al turista come eccellenza del turismo ecosostenibile. C’è solo l’imbarazzo della scelta per pianificare prima sulla carta e poi veicolare direttamente sul campo le innumerevoli possibilità di gite e trekking alla portata di tutti. In questa guida sono state descritte 16 proposte escursionistiche tra quelle che sono state ritenute le più appaganti sotto l’aspetto paesaggistico, culturale e storico. Molte di più sono tuttavia le combinazioni possibili, che lasciamo alla discrezionalità del gitante (la quale deve necessariamente essere commisurata ad un adeguato grado di preparazione fisica, conoscenza del territorio e un quanto mai essenziale senso di responsabilità alla frequentazione della montagna) che consentono di dar vita di volta in volta a gite che contemplano l’uso dei mezzi non inquinanti (o a bassissimo impatto ambientale) appena descritti a cui va aggiunto necessariamente l’utilizzo del “veicolo” ecologico per eccellenza: i nostri piedi.
Peso | 0,136 kg |
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Dimensioni | 11 × 16 cm |
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Escursionismo e mobilità ecosostenibile nella Valle dei Pittori. 16 itinerari.
“La Val Vigezzo è nota anche come la Valle dei pittori per i suoi suggestivi paesaggi che hanno ispirato i maestri della pittura vigezzina e che continuano a suscitare l’interesse degli artisti di oggi. La Val Vigezzo, con il suo passato di emigrazione, è una vallata che deve ancora molto al frontalierato. Ma il suo territorio si sa fare apprezzare altresì per l’estro e l’originalità dell’artigianato tipico. Questo territorio è infine, ma non in ultimo, un luogo alpino che si caratterizza per la forte vocazione turistica.
Frequentata meta di villeggiatura, la sua montagna presenta una rete sentieristica di tutto rispetto. Accanto a facili e rigeneranti passeggiate all’ombra della rinomata pineta, la valle è in grado di soddisfare anche i palati più fini offrendo all’escursionista una varietà di proposte per un turismo pedestre responsabile. E, perché no, anche completamente eco-sostenibile. Lasciare l’auto a casa e decidere di utilizzare, per raggiungere il punto di partenza di una gita a piedi, solo i mezzi ecologici: il trenino elettrico della Vigezzina, la moderna cabinovia della Piana, il bus navetta e la bicicletta.
Una provocazione? Tutt’altro. Questa valle ben si presta per un turismo escursionistico nel pieno e totale rispetto dell’ambiente. Dopo aver realizzato per l’editore Danilo Zanetti nel 2008 una prima guida che raccogliesse in sé alcune delle proposte più interessanti dei molti chilometri che compongono la rete sentieristica locale, mi accingo ora a promuovere un’altra serie di itinerari che, proprio nelle potenzialità del trekking unito all’utilizzo, per gli spostamenti, del treno, della funivia e della bicicletta, hanno il loro valore più caratterizzante.
Da Milano (oppure Novara e Torino) fino a Domodossola in treno. Quindi con il trenino a scartamento ridotto (che collega Domodossola a Locarno) fino a Prestinone, un breve tratto a piedi e poi solo dieci minuti di funivia per arrivare ai 1700 metri di altitudine della Piana. Un’escursione in quota di poche ore e nuovamente a valle coi mezzi pubblici. Ciò è fattibile in tutta comodità in Val Vigezzo grazie anche alle altre molte possibilità di “giocare” a ricercare la soluzione che più ci s’addice tra le tante combinazioni rese possibili dall’abbinamento del servizio “Vigezzoinbici”. Ideata dalla Comunità Montana di concerto con la Provincia del Verbano Cusio Ossola l’iniziativa, al via quest’estate, si basa su di un innovativo sistema di noleggio biciclette automatico che prevede la posa vicino alle stazioni della Vigezzina di Santa Maria Maggiore, Malesco e Re di alcune postazioni fisse presso le quali, attraverso una tessera elettronica, si potrà prelevare una bicicletta. Le potenzialità del servizio sono insite nel fatto che la consegna della bici potrà avvenire anche in un punto diverso da quello dove è stata prelevata. Ciò per agevolare un’efficace integrazione anche con il servizio di trasporto del caratteristico trenino. Il tutto sposando appieno le finalità della mobilità ecosostenibile.
Il treno della Vigezzina, la funivia, il bus navetta, il Prontobus e la bicicletta: con queste carte la Valle dei pittori si propone al turista come eccellenza del turismo ecosostenibile. C’è solo l’imbarazzo della scelta per pianificare prima sulla carta e poi veicolare direttamente sul campo le innumerevoli possibilità di gite e trekking alla portata di tutti. In questa guida sono state descritte 16 proposte escursionistiche tra quelle che sono state ritenute le più appaganti sotto l’aspetto paesaggistico, culturale e storico. Molte di più sono tuttavia le combinazioni possibili, che lasciamo alla discrezionalità del gitante (la quale deve necessariamente essere commisurata ad un adeguato grado di preparazione fisica, conoscenza del territorio e un quanto mai essenziale senso di responsabilità alla frequentazione della montagna) che consentono di dar vita di volta in volta a gite che contemplano l’uso dei mezzi non inquinanti (o a bassissimo impatto ambientale) appena descritti a cui va aggiunto necessariamente l’utilizzo del “veicolo” ecologico per eccellenza: i nostri piedi.”
INDICE
Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 9
Vie d’accesso . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 11
Aspetti geografici . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 11
La Ferrovia Vigezzina . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 12
Note tecniche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 14
Itinerari:
1) Giro dell’alpe Cortechiuso (m 1883) . . . . . . . . . . . Pag. 18
2) Alpe Straolgio (m 1808) . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 23
Escursioni alla Piana di Vigezzo . . . . . . . . . . . . . . Pag. 29
3) Giro della Baita Rosa . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 31
4) Giro dell’alpe Sdun . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 33
5) Giro degli alpeggi della valle del Melezzo (variante fino ad Arvogno) Pag. 35
6) Laghetti di Muino . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 38
7) Pizzo Ruggia (m 2289) . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 40
8) La Valle dei Bagni di Craveggia . . . . . . . . . . . . . Pag. 42
9) Cima Trubbio (m 2064) . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 45
10) Periplo del Trubbio . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 47
11) Cima del Sassone (m 2086) . . . . . . . . . . . . . . Pag. 49
12) I “Ses d’la lesna” . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 51
13) Alpe L’Alpino (m 1274) . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 55
14) Druogno – Coimo – Marone – Trontano . . . . . . . . . . Pag. 58
15) La Valle degli Orti . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 64
16) Val di Basso . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 72
Percorsi ciclopedonali . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 76
Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 84
Recapiti utili . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 86
Cartografia . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 87
Questa non è una guida, questa non è una mappa, questo non è un libro. E’ la traduzione in testi, immagini e dati della magnifica traversata del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi editati da un gruppo di appassionati che le vivono, le percorrono e le amano.
Progetto nato dalla collaborazione tra il Club Alpino Italiano sezioni di Agordo, Belluno, Feltre, Longarone, Oderzo e Val di Zoldo e il Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi
Dopo la versione italiana del volume andata esaurita, Verica propone anche la versione in inglese per poter raggiungere ancora più lettori. Di qualsiasi lingua, di qualsiasi etnia o colore tutti abbiamo bisogno di un porto sicuro.
Affresco di un epoca ed odissea di una famiglia, come tante, attraverso le tappe di un viaggio tra ricordi, sacrifici e rinunce per cercare, ognuno a modo suo, un posto da chiamare casa.
Quando si diffuse nell’ottobre del 1917 la notizia della rotta di Caporetto, anche tra le genti nel Bellunese sorse il panico per una imminente invasione dell’esercito austro-tedesco. Purtroppo quella non rimase solo una sensazione, poichè nei primi giorni di novembre, le truppe si insediarono nelle vallate e per la prima volta i Bellunesi si trovarono la guerra letteralmente in casa.
Gianni Viel crede fortemente che il terreno teatro di questa battaglia, trattenga segni e tracce visibili di quanto i nostri predecessori hanno subito in quei giorni tragici. Lo stesso recupera materiali, ma pulisce anche i luoghi dalla vegetazione infestante e posiziona tabelle indicative per chi volesse avventurarsi in quei luoghi.
L’incontro con Giorgio Tosato ha permesso di contestualizzare l’argomento anche da un punto di vista storico grazie all’utilizzo di materiali documentali e la capacità narrativa dello stesso autore di molti libri sulla Grande Guerra
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