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Reduci trentini prigionieri ad Isernia (1918-1920)

8,50

La Grande Guerra e la prigionia di reduci trentini internati ad Isernia. Fu una tragedia che interessò in particolare Primiero, Canal S. Bovo, Lavarone. Si trattò di uno dei tanti soprusi compiuti dagli Stati consegnati con la guerra in mano all’autorità militare; è una delle tante storie nefande messe a tacere fino al tempo presente per motivi di opportunità politica e tuttora poco raccontate.

 

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Dimensioni 23 × 16 cm
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Dopo la Grande Guerra: la prigionia dei reduci trentini internati ad Isernia.

Nella prima guerra mondiale fu superato ogni limite in quanto a sofferenza delle persone, a distruzioni, a perdita della ragione. Una delle tante tragedie che ha colpito i combattenti di tutti i fronti è quella della prigionia, ignorata fino a poco tempo fa ed ancor oggi non sufficientemente studiata. In alcune valli trentine (in particolare nel Primiero, Canal S. Bovo, Lavarone) nel novembre 1918, a guerra ormai finita, i reduci che avevano combattuto per l’ex impero austro-ungarico, tornati alle loro case, da un giorno all’altro furono fatti prigionieri ed internati ad Isernia, dove restarono in condizioni miserevoli per alcuni mesi, finché fu loro concesso il rimpatrio. Questo “fatto” sconvolse le comunità trentine, per la sofferenza incomprensibile, assurda, deplorevole riservata dalla nuova “patria” italiana alle “terre redente”.
In questo volume si cerca di far piena luce sul “fatto d’Isernia” in base ai documenti reperiti. Si trattò in ogni caso di uno dei tanti soprusi compiuti dagli Stati consegnati con la guerra in mano all’autorità militare; è una delle tante storie nefande messe a tacere fino al tempo presente per motivi di opportunità politica e tuttora poco raccontate.

Luciana Palla ha pubblicato sulla storia delle comunità ladine e sulla prima guerra in area alpina vari studi. Ricordiamo tra l’altro I ladini fra tedeschi e italiani, Marsilio 1986; Fra realtà e mito. La grande guerra nelle valli ladine, Angeli 1991 (ristampato da Curcu&Genovese, Trento 2015); Il Trentino Orientale e la Grande Guerra, Trento 1994. Ha curato l’allestimento di una mostra fotografica e del relativo catalogo Vicende di guerra sulle Dolomiti (1914- 1918), Seren del Grappa 1996. Per i suoi studi ha ottenuto numerosi e importanti riconoscimenti, fra cui il “Premio della cultura per il 1986” dalla Presidenza del Consiglio dei ministri e il “Premio Cortina” per la saggistica nel 1991. Recentemente si è occupata dell’immaginario della montagna nell’area dolomitica e dei primi pionieri dell’alpinismo e del turismo, fra cui della biografia storica di Tita Piaz, in Val di Fassa. L’ultimo filone di ricerca esplorato riguarda la religiosità popolare nelle valli dolomitiche.

Indice
Il “fatto” di Isernia pag. 7
La condizione di prigioniero pag. 11
In viaggio verso Isernia pag. 21
Prigionieri in tempo di pace pag. 35
Alla ricerca di una spiegazione pag. 35
Autorità ed associazioni trentine
si prodigano per la liberazione dei prigionieri pag. 44
Il ritorno a casa è finalmente concesso, ma non a tutti pag. 55
Il diario di prigionia di Giovanni Pistoia (Mezzano) pag. 59
Il diario di prigionia di Luca Longhi (Lavarone) pag. 73
Ad Isernia pag. 73
Nell’ospedale militare di Chieti pag. 84
I trentini prigionieri in Russia tornano verso casa pag. 91
Appendice documentaria pag. 101

 

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