Informazioni aggiuntive
Dimensioni | 23 × 22 cm |
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A cura di | |
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€19,00
Marco Rech, Luca Girotto, Luigino Caliaro e Gerald Penz firmano un volume prezioso per capire cosa fu la guerra aerea nel 1917. Matteo Fabbian, vicentino di Borso del Grappa, artigliere e pilota della nascente aviazione italiana, è uno degli eroi dimenticati della Grande Guerra. Per abbatterlo, sui cieli del Grappa nel 1917, ci vollero ben tre campioni dell’aria austrungarici. le storie di questi uomini sono raccontate in questo volume con testi a firma di Marco Rech, Luigino Caliaro, Luca Girotto, Gerald Penz.
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E’ uno degli eroi dimenticati della Grande Guerra: Matteo Fabbian, vicentino di Borso del Grappa, artigliere e pilota della nascente aviazione italiana. Aveva ventisette anni quando cadde sui cieli alle pendici del Grappa, precipitando con il suo biplano SAML2 da ricognizione sul greto del Torrente Stizzon. Era il 16 dicembre del 1917. Per abbatterlo c’erano voluti ben tre campioni dell’aria austrungarici: Josef Kiss, Julius Arigi, Franz Lahner, tutti della Fliegerkompagnie 55J di stanza in quei giorni a Pergine Valsugana (TN).
Le loro storie e quelle di Matteo Fabbian e del suo compagno di volo Orazio Giannini sono ora raccontate nel volume fresco di stampa per Edizioni DBS “Matteo Fabbian. Un artigliere divenuto aviatore”.
Il libro, a cura di Marco Rech e con prefazione di Roberto Gentilli, comprende gli interventi di Luigino Caliaro, Luca Girotto e Gerald Penz. Grazie a tutti loro è stato possibile realizzare una fotografia completa non solo di Fabbian ma anche del contesto in cui egli operò e degli uomini con cui collaborò o si confrontò. Un lavoro corale che – come rileva Gentilli – permette sia all’esperto che al neofita di comprendere cosa furono davvero la guerra aerea e l’aviazione nel Primo Conflitto: “Abbiamo la storia di un aviatore, il sergente maggiore Matteo Fabbian, e abbiamo poi tutto il contorno: la storia del suo reparto, la descrizione del suo aereo, la presentazione dei campi di volo da cui partiva, le biografie dei piloti austriaci con cui si scontrò, il loro campo, il loro reparto…. Per cui alla fine il lettore può dire: ho conosciuto un uomo, un pilota, e ho capito molto di cos’era la guerra aerea nel 1917”.
Il volume, realizzato con la collaborazione di Giuseppe Piazza e Rosanna Andriollo, è stato pubblicato grazie al sostegno del Comune di Seren del Grappa, dell’Unione Montana e degli Amici Centenario pilota aviatore Matteo Fabbian. Il testo è affiancato da un ricco apparato iconografico proveniente da archivi pubblici e privati, sia italiani che austriaci.
Il volume è una raccolta di riflessioni e di parole, le parole della montagna che diventano pensieri. Sono le parole delle ALBE fatte di silenzi. Sono le parole della NOTTE che ha ceduto con discrezione i suoi segreti al VENTO. Sono le parole delle ACQUE che gorgogliano frale ombre di un BOSCO pieno d’incanto. Sono le parole delle ferite inferte dall’uomo ai Monti e che ora raccontano struggenti vicende di una GUERRA non troppo lontana. Sono le parole dell’INVERNO che sigilla la ROCCIA in uno scrigno di diamanti. Sono le parole delle NUVOLE, scialli leggeri dispiegati a coprire le spalle di giganti di pietra: le MONTAGNE.
L’autrice spiega di “aver cercato di fermare il suo tempo nei pensieri che ha raccolto nel lungo cammino che l’ha portata a frugare fra le pieghe di roccia, nei cupi canali, nella luce sfolgorante del sole, nella bandiera turchina del cielo. Un piccolo ricordo per farle pensare che vivere “quassù” non è mai vivere soli e che ogni parola è dono prezioso.
Dopo “le scarpette di vernice” che ha tanto colpito e commosso, Viviana Vazza, di Longarone superstite della tragedia del Vajont torna a riprendere la penna in mano per consegnarci questa ” carezza alla memoria”, una sorta di riconciliazione con il doloroso passato. Ne esce un quadro molto bello: la storia di un luogo e di una comunità e la presentazione di personaggi di grande intensità. Nella sua presentazione il Professor Gioachino Bratti ex-sindaco di Longarone auspica che questo libro possa sfiorare chi legge queste pagine, soprattutto i giovani, per renderli partecipi di un passato ricco di valori e di insegnamenti.
Viviana Vazza nasce a Longarone: all’età di 16 anni si confronta con la tragedia del Vajont che stravolge completamente la sua vita. Nonostante il dolore, ha sempre cercato di trovare spunti per lenirlo e trova negli studi di psicodramma una forza per superarlo. Ha avuto una vita ricca, dipinge e considera la scrittura una “manna del cielo”
Questa non è una guida, questa non è una mappa, questo non è un libro. E’ la traduzione in testi, immagini e dati della magnifica traversata del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi editati da un gruppo di appassionati che le vivono, le percorrono e le amano.
Progetto nato dalla collaborazione tra il Club Alpino Italiano sezioni di Agordo, Belluno, Feltre, Longarone, Oderzo e Val di Zoldo e il Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi
Tutte le nostre spedizioni in Italia avvengono via corriere BRT. Per costi e termini di servizio clicca qui.
Per contattarci: info@edizionidbs.it
JP4 –
JP4 Mensile di aeronautica e spazio – recensione sul numero di dicembre 2017
La storia di Fabbian aviatore non sarebbe lunghissima, ma il libro si amplia con una storia della sua squadriglia, la descrizione del suo aereo, i campi di volo su cui è passato, le biografie di tre assi austriaci che lo abbatterono e le vicende della loro squadriglia, con interventi di noti esperti come Luigino Caliaro, Luca Girotto e Gerald Penz. Il risultato è un grande e bel libro di 182 pagine, riccamente illustrato da belle foto. Un lavoro profondo e raffinato, realizzato in maniera eccellente.