Informazioni aggiuntive
Peso | 1 kg |
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Dimensioni | 15 × 21 cm |
Anno | |
Autore | |
EAN | |
Formato | |
Pagine |
€8,50
E’ l’eroe del Peralba: Fabio Monti, trentaduenne Volontario Alpino, vi morì nel 1915 durante la Grande Guerra dopo aver contribuito a conquistare le prime trincee ed aver affrontato tra i primi i rinforzi nemici giunti in numero soverchiante. Antonella Fornari, ne ricostruisce la storia.
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Dimensioni | 15 × 21 cm |
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E’ ricordato come l’eroe del Peralba: Fabio Monti, trentaduenne Volontario Alpino, vi morì nel 1915 dopo aver contribuito a conquistare le prime trincee ed aver affrontato tra i primi i rinforzi nemici giunti in numero soverchiante.
Alla sua storia Antonella Fornari, su iniziativa del Comune di Auronzo e della locale sezione ANA, dedica il libro: “Fabio Monti Fabbro. Volontario Alpino del Cadore, eroe del Peralba”.
E’ una scelta controcorrente, nel pur vasto proliferare di pubblicazioni sulla Grande Guerra. Quello di Monti non è infatti un nome eccellente, eclatante. Fu un uomo semplice, dimenticato dalla maggioranza dei libri di storia e ricordato dai più solo per la lapide a lui dedicata posta proprio sul Peralba.
Il suo sacrificio ciò nonostante fu importante– spiega Fornari –perché servì a ricordare agli italiani valori quali coraggio, abnegazione e senso del dovere. Offertosi volontario, in assoluto silenzio e scalzo per evitare il rumore Monti tentò con 21 compagni la salita del versante sud-ovest del Peralba. “Inosservati, favoriti dal buio, riuscirono a salire fino a 200 metri dai reticolati austriaci della cima. Scoperti, con slancio inaudito si avventarono sul posto di guardia nemico uccidendone gli occupanti e facendo un prigioniero. Con l’arrivo dei rincalzi nemici il combattimento si fece all’arma bianca, corpo a corpo. Fabio Monti venne ferito a morte, diventando il primo Volontario Alpino cadorino caduto. Era l’8 agosto 1915.
Ricevette la medaglia d’argento al valor militare, ma il suo corpo risultò disperso. Così fu fino a qualche anno fa, quando si scoprì che il suo corpo era probabilmente stato recuperato e traslato per essere poi definitivamente inumato nel cimitero di St. Lorenzen, ai confini della Carinzia”.
Questa non è una guida, questa non è una mappa, questo non è un libro. E’ la traduzione in testi, immagini e dati della magnifica traversata del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi editati da un gruppo di appassionati che le vivono, le percorrono e le amano.
Progetto nato dalla collaborazione tra il Club Alpino Italiano sezioni di Agordo, Belluno, Feltre, Longarone, Oderzo e Val di Zoldo e il Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi
Dopo la versione italiana del volume andata esaurita, Verica propone anche la versione in inglese per poter raggiungere ancora più lettori. Di qualsiasi lingua, di qualsiasi etnia o colore tutti abbiamo bisogno di un porto sicuro.
Affresco di un epoca ed odissea di una famiglia, come tante, attraverso le tappe di un viaggio tra ricordi, sacrifici e rinunce per cercare, ognuno a modo suo, un posto da chiamare casa.
Quando si diffuse nell’ottobre del 1917 la notizia della rotta di Caporetto, anche tra le genti nel Bellunese sorse il panico per una imminente invasione dell’esercito austro-tedesco. Purtroppo quella non rimase solo una sensazione, poichè nei primi giorni di novembre, le truppe si insediarono nelle vallate e per la prima volta i Bellunesi si trovarono la guerra letteralmente in casa.
Gianni Viel crede fortemente che il terreno teatro di questa battaglia, trattenga segni e tracce visibili di quanto i nostri predecessori hanno subito in quei giorni tragici. Lo stesso recupera materiali, ma pulisce anche i luoghi dalla vegetazione infestante e posiziona tabelle indicative per chi volesse avventurarsi in quei luoghi.
L’incontro con Giorgio Tosato ha permesso di contestualizzare l’argomento anche da un punto di vista storico grazie all’utilizzo di materiali documentali e la capacità narrativa dello stesso autore di molti libri sulla Grande Guerra
Tutte le nostre spedizioni in Italia avvengono via corriere BRT. Per costi e termini di servizio clicca qui.
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Il Gazzettino – ed. Belluno, 17 giugno 2017 –
Estratto della recensione pubblicata su Il Gazzettino – ed. Belluno, sabato 17 giugno 2017
Il centenario della Grande Guerra ha offerto l’opportunità a molti studiosi di indagare personagg e vicende che la storiografia ufficiale ha troppo spesso dimenticato. È il caso del volontario alpino Fabio Monti Fabbro, auronzano di origine, che nell’Alto Cadore e in Comelico gli anziani ricordano come l’”eroe del Peralba”. A togliere tale personaggio dall’oblìo ci hanno pensato la Sezione A.N.A. del Cadore ed il comune di Auronzo che hanno affidato alla penna di Antonella Fornari il compito di redigere il volume “Fabio Monti Fabbro. Volontario Alpino del Cadore, eroe del Peralba”.