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Dimensioni | 13 × 22 cm |
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Pagine |
€11,90
Il vocabolario dei bambini. I bambini spiegano la vita agli adulti: valori, sentimenti, emozioni, oggetti e comportamenti quotidiani. Tutti descritti in un vero e proprio vocabolario attraverso cui – lemma per lemma – i più grandi possono scoprire che la realtà, guardata con gli occhi dei più piccoli, diventa più semplice. Più bella.
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Il vocabolario dei bambini
I bambini spiegano la vita agli adulti: valori, sentimenti, emozioni, oggetti e comportamenti quotidiani. Tutti descritti in un vero e proprio vocabolario attraverso cui – lemma per lemma – i più grandi possono imparare il linguaggio dei bambini e scoprire che la realtà, guardata con gli occhi dei più piccoli, diventa più semplice. Più bella.
La vita spiegata agli adulti nasce grazie all’Associazione Pomi d’Ottone di Belluno. Per oltre un anno, in collaborazione con l’attrice Cristina Gianni, i volontari sono entrati nelle classi elementari di tutta la provincia di Belluno chiedendo ad oltre 500 bambini di aiutarli a scrivere un vocabolario e ricevendo da ciascuno definizioni di parole.
Racconta Cristina: “ Al termine di ogni sessione di definizioni, che solitamente durava trenta minuti, ci si sedava in cerchio e si condividevano le idee più interessanti ed originali. Questi momenti di scambio sono particolarmente importanti, perché emergeva chiaramente come ogni vocabolo fosse ricco di suggestioni e di immagini e come due pensieri che apparivano opposti fossero in realtà entrambi accettabili. Per esempio, arrivati alla parola ombra, un bambino l’ha descritta come “qualcosa che viene di notte e che all’alba sparisce”, un altro invece ha commentato che “l’ombra c’è solo di giorno perché è il nostro riflesso quando il sole ci viene addosso”. Chi ha ragione? Potremmo dire entrambi”.
I lemmi considerati sono presentati in ordine alfabetico e con impaginazione a più colonne come in tutti i vocabolari. Ogni definizione, riportata con indicazione di nome e provenienza del suo autore, racconta il mondo in cui i bambini vivono regalando a volte un sorriso e rivelando a volte insospettabili prospettive da cui guardare il reale. Così, il castigo è “un piccolo angolo dove c’è un lupo che ti fa ragionare per quello che hai fatto”, crescere è il “momento della vita dove il tuo futuro si allarga”, disoccupato è la “persona occupata a cercarsi un lavoro”, la droga è un “modo di uccidersi senza armi”, la favola è una ”cosa inventata per diffondere magia nei cuori dei bambini”; ovvio è la “certezza della mente”, papà è un “uomo talmente innamorato di una donna che quando nasce un bambino diventa papà”, il pianto sono gli occhi che “usano le lacrime per pulire il viso”, la vena è un “piccolo tubicino dove ci scorrono gli anni della vecchiaia”, la violenza è “una sabbia bruciante”, il vino “il sentiero degli ubriachi”.
“Descrizioni di parole, ma anche punzecchiature al mondo di noi grandi – spiega Francesco Da Ponte, Presidente di Pomi d’Ottone – Chissà che la parola spiegata possa diventare per noi grandi lo strumento per riscoprire quel mondo che ci è appartenuto, il mezzo per scuotere l’universo adulto, per stupirlo e farlo sobbalzare. La speranza è che, in cima alla Babele che tutti assieme potremo scalare, il grande dono sia ritrovare un’unica meravigliosa lingua comune”.
Il volume è una raccolta di riflessioni e di parole, le parole della montagna che diventano pensieri. Sono le parole delle ALBE fatte di silenzi. Sono le parole della NOTTE che ha ceduto con discrezione i suoi segreti al VENTO. Sono le parole delle ACQUE che gorgogliano frale ombre di un BOSCO pieno d’incanto. Sono le parole delle ferite inferte dall’uomo ai Monti e che ora raccontano struggenti vicende di una GUERRA non troppo lontana. Sono le parole dell’INVERNO che sigilla la ROCCIA in uno scrigno di diamanti. Sono le parole delle NUVOLE, scialli leggeri dispiegati a coprire le spalle di giganti di pietra: le MONTAGNE.
L’autrice spiega di “aver cercato di fermare il suo tempo nei pensieri che ha raccolto nel lungo cammino che l’ha portata a frugare fra le pieghe di roccia, nei cupi canali, nella luce sfolgorante del sole, nella bandiera turchina del cielo. Un piccolo ricordo per farle pensare che vivere “quassù” non è mai vivere soli e che ogni parola è dono prezioso.
Dopo “le scarpette di vernice” che ha tanto colpito e commosso, Viviana Vazza, di Longarone superstite della tragedia del Vajont torna a riprendere la penna in mano per consegnarci questa ” carezza alla memoria”, una sorta di riconciliazione con il doloroso passato. Ne esce un quadro molto bello: la storia di un luogo e di una comunità e la presentazione di personaggi di grande intensità. Nella sua presentazione il Professor Gioachino Bratti ex-sindaco di Longarone auspica che questo libro possa sfiorare chi legge queste pagine, soprattutto i giovani, per renderli partecipi di un passato ricco di valori e di insegnamenti.
Viviana Vazza nasce a Longarone: all’età di 16 anni si confronta con la tragedia del Vajont che stravolge completamente la sua vita. Nonostante il dolore, ha sempre cercato di trovare spunti per lenirlo e trova negli studi di psicodramma una forza per superarlo. Ha avuto una vita ricca, dipinge e considera la scrittura una “manna del cielo”
Questa non è una guida, questa non è una mappa, questo non è un libro. E’ la traduzione in testi, immagini e dati della magnifica traversata del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi editati da un gruppo di appassionati che le vivono, le percorrono e le amano.
Progetto nato dalla collaborazione tra il Club Alpino Italiano sezioni di Agordo, Belluno, Feltre, Longarone, Oderzo e Val di Zoldo e il Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi
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