Informazioni aggiuntive
Peso | 0,380 kg |
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Dimensioni | 29 × 21 cm |
Autore | |
Anno | |
Formato | |
EAN |
€10,00
65 disponibili
Filipetto il Folletto, Cloina la Fatina, Fiorello lo Spiritello, Margareta la Streghetta, Giacomino lo Gnomino, Violabella la Maghella, Gasparotto il Magotto, Simona la Fatona, peppone il Magone, Lucrezia la Stregazza e naturalmente Noruvio il Draghetto passano le loro giornate tranquille…ma una notte……
Peso | 0,380 kg |
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Dimensioni | 29 × 21 cm |
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Quando ormai non ci speravo più – racconta Milena Zucco nell’introduzione – la vita mi ha regalato due splendide nipotine per le quali ho inventato e raccontato una storia al buio. La fiaba è piaciuta talmente tanto che, al mio rientro a Feltre, ho pensato di metterla per iscritto al fine di non dimenticarla.
Continua “è una fiaba dal sapore nostrano, per bambini ma che ammicca agli adulti; una fiaba apparentemente senza tempo, ma di una contemporaneità sconcertante. Una storia di cui viene messo letteralmente a nudo il malvagio che non ha riguardo per nulla, ma che paga l’arroganza con l’isolamento, mentre il rispetto per la natura e per gli esseri del bosco e la solidarietà riportano fiducia e serenità nella comunità e aprono gli animi alla speranza”
La prefazione è stata affidata ad Andrea Canevaro; completano il libro gli splendidi disegni di Marta Chenet – amica dell’autrice.
Milena è una insegnate in pensione, ma ancora attiva nel settore. Sul filo della memoria racconta in dialetto, come in un filò, storie, testimonianze, racconti di vita, aneddoti, vissuti, ritratti, mestieri, rituali, usanze, favole, indovinelli e canzoni del mio territorio, in particolare il Fonzasino e l’Arsedese.
È un impegno continuo a recuperare la memoria dei luoghi e a rivivere e rivisitare i luoghi della memoria.
E’la voce narrante di un processo non di nostalgia ma di archeologia: ricerca di atmosfere, colori, sapori, vissuti, sentimenti sbiaditi nel tempo ma non completamente perduti. Cerca di restituire memoria e dignità al suo passato e quello della sua gente gente… e di far riflettere e renderne partecipe chi la ascolta allo scopo di far capire l’importanza della parlata dialettale per l’identità culturale delle nostre comunità.
Adatta il repertorio inedito all’uditorio di chi la ascolta: dalle scuole dell’Infanzia alle Superiori, alle Università della Terza Età, alle varie associazioni culturali.
Ha cominciato per caso a raccontare i suoi ricordi, per evitare l’oblio delle sue storie personali, della mia famiglia e della sua gente, e dice “mai avrei pensato di riscuotere tanto successo e tanto interesse, nonché di suscitare tanto divertimento.È bello pensare che noi non moriremo completamente nel momento in cui sopravviveremo nel ricordo e nei cuori altrui” conclude.
Il volume è una raccolta di riflessioni e di parole, le parole della montagna che diventano pensieri. Sono le parole delle ALBE fatte di silenzi. Sono le parole della NOTTE che ha ceduto con discrezione i suoi segreti al VENTO. Sono le parole delle ACQUE che gorgogliano frale ombre di un BOSCO pieno d’incanto. Sono le parole delle ferite inferte dall’uomo ai Monti e che ora raccontano struggenti vicende di una GUERRA non troppo lontana. Sono le parole dell’INVERNO che sigilla la ROCCIA in uno scrigno di diamanti. Sono le parole delle NUVOLE, scialli leggeri dispiegati a coprire le spalle di giganti di pietra: le MONTAGNE.
L’autrice spiega di “aver cercato di fermare il suo tempo nei pensieri che ha raccolto nel lungo cammino che l’ha portata a frugare fra le pieghe di roccia, nei cupi canali, nella luce sfolgorante del sole, nella bandiera turchina del cielo. Un piccolo ricordo per farle pensare che vivere “quassù” non è mai vivere soli e che ogni parola è dono prezioso.
Dopo “le scarpette di vernice” che ha tanto colpito e commosso, Viviana Vazza, di Longarone superstite della tragedia del Vajont torna a riprendere la penna in mano per consegnarci questa ” carezza alla memoria”, una sorta di riconciliazione con il doloroso passato. Ne esce un quadro molto bello: la storia di un luogo e di una comunità e la presentazione di personaggi di grande intensità. Nella sua presentazione il Professor Gioachino Bratti ex-sindaco di Longarone auspica che questo libro possa sfiorare chi legge queste pagine, soprattutto i giovani, per renderli partecipi di un passato ricco di valori e di insegnamenti.
Viviana Vazza nasce a Longarone: all’età di 16 anni si confronta con la tragedia del Vajont che stravolge completamente la sua vita. Nonostante il dolore, ha sempre cercato di trovare spunti per lenirlo e trova negli studi di psicodramma una forza per superarlo. Ha avuto una vita ricca, dipinge e considera la scrittura una “manna del cielo”
Questa non è una guida, questa non è una mappa, questo non è un libro. E’ la traduzione in testi, immagini e dati della magnifica traversata del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi editati da un gruppo di appassionati che le vivono, le percorrono e le amano.
Progetto nato dalla collaborazione tra il Club Alpino Italiano sezioni di Agordo, Belluno, Feltre, Longarone, Oderzo e Val di Zoldo e il Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi
Tutte le nostre spedizioni in Italia avvengono via corriere BRT. Per costi e termini di servizio clicca qui.
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