Informazioni aggiuntive
Peso | 1 kg |
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Dimensioni | 16 × 23 cm |
Anno | |
Autore | |
EAN | |
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Pagine |
€9,50
Ho pensato di riunire in un testo unico racconti scritti in tempi diversi, a volte molto lontani gli uni dagli altri, che hanno in comune il fatto che sono nati da riflessioni, fatti accaduti, o stralci di vita di persone che ho conosciuto, magari per poco, e sui quali ho ricamato sentimenti e situazioni, dice Laura in merito alla sua ultima fatica.
Hai notato, caro lettore, che i ricordi delle vicissitudini del passato confrontati con le persone che le hanno vissute con te non sempre coincidono? A volte questo mi sconcerta, ma poi credo di aver capito che non potrebbe essere altrimenti, perché ognuno di noi vive i fatti che accadono rivestendoli del proprio mondo interiore che, inevitabilmente, è diverso da persona a persona. Così ognuno fissa nella sua memoria il ‚cosa‘, il ‚come‘, il ‚dove‘, il ‚perché‘ a seconda della sua sensibilità e pretenderebbe che anche per gli altri questa fosse la ‚verità‘.
Allora ti dico che i racconti che ho riunito sotto il titolo „Angeli di ciccia“, ti prego di credere, sono veramente accaduti a me, a noi personalmente, tanto è vero che ho lasciato proprio i nostri nomi ai personaggi che li abitano.
Anche quello del meccanico che sbuca da dietro l‘albero, è andata proprio così! Lo dico perché sembra incredibile anche a me.
Forse anche a te, lettore, sono capitate cose inspiegabili e dunque anche nella tua esistenza qualche angelo „di ciccia“ti è capitato di incontrare. è come dire che ognuno di noi può essere un angelo per qualcun altro. Bello, no?
Poi troverai un po’ di vita e un po’ di fantasia, quanto basta, come nelle ricette di cucina.
„Il Grande Buco dei dimenticati“nasce da una curiosità che avevo fin da bambina: dove andavano a finire le cose che perdevo? E non ero la sola a perdere qualcosa! A volte sentivo racconti di adulti perfino costernati all‘idea di non ritrovare oggetti a cui erano particolarmente affezionati, se non di valore economico.
Questo luogo misterioso dove si radunano calzini spaiati (non dirmi che non ti è capitato!), forcine, penne, libri, foto e tante altre piccole e grandi cose, beh adesso lo sai, è proprio il Grande Buco dei dimenticati, che non ha niente a che vedere con il Paese degli Oggetti Smarriti!
Così, immaginando un mondo a parte, magari sotterraneo, ho pensato che certe dinamiche relazionali non sarebbero state poi tanto diverse da quelle che si verificano nel mondo sociale e politico dove noi viviamo…
Amo pensare che scrivere e leggere siano un modo di entrare in relazione, di conoscere e farsi conoscere, a volte di capire meglio se stessi e di crescere.
Buona lettura!
Peso | 1 kg |
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Dimensioni | 16 × 23 cm |
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Autore | |
EAN | |
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L’autrice – Laura Romano Colferai – riassume degli episodi accaduti a Lei e alla Sua famiglia e spiega come “Gli angeli di ciccia” non siano altro che persone reali, che, nel momento in cui incrociano la nostra esistenza, contribuiscono a rendere “magici” determinati episodi del quotidiano
Laura Romano Colferai, bellunese di origine, insegnante di Religione, consulente e mediatrice familiare, impegnata nel sociale e nell’ambito ecclesiale, è conosciuta anche come “nonna Laura” per i suoi scritti sul Natale e per alcune trasmissioni televisive in cui interagiva con i bambini raccontando loro le sue fiabe.
Autrice di “Nonna Laura racconta il Natale” (2010), il romanzo “Il cortile” (2015), le fiabe “Il balenottero Alex e La rana Cecilia” (2017) tutte ed. Campedel
Questa non è una guida, questa non è una mappa, questo non è un libro. E’ la traduzione in testi, immagini e dati della magnifica traversata del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi editati da un gruppo di appassionati che le vivono, le percorrono e le amano.
Progetto nato dalla collaborazione tra il Club Alpino Italiano sezioni di Agordo, Belluno, Feltre, Longarone, Oderzo e Val di Zoldo e il Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi
Dopo la versione italiana del volume andata esaurita, Verica propone anche la versione in inglese per poter raggiungere ancora più lettori. Di qualsiasi lingua, di qualsiasi etnia o colore tutti abbiamo bisogno di un porto sicuro.
Affresco di un epoca ed odissea di una famiglia, come tante, attraverso le tappe di un viaggio tra ricordi, sacrifici e rinunce per cercare, ognuno a modo suo, un posto da chiamare casa.
Quando si diffuse nell’ottobre del 1917 la notizia della rotta di Caporetto, anche tra le genti nel Bellunese sorse il panico per una imminente invasione dell’esercito austro-tedesco. Purtroppo quella non rimase solo una sensazione, poichè nei primi giorni di novembre, le truppe si insediarono nelle vallate e per la prima volta i Bellunesi si trovarono la guerra letteralmente in casa.
Gianni Viel crede fortemente che il terreno teatro di questa battaglia, trattenga segni e tracce visibili di quanto i nostri predecessori hanno subito in quei giorni tragici. Lo stesso recupera materiali, ma pulisce anche i luoghi dalla vegetazione infestante e posiziona tabelle indicative per chi volesse avventurarsi in quei luoghi.
L’incontro con Giorgio Tosato ha permesso di contestualizzare l’argomento anche da un punto di vista storico grazie all’utilizzo di materiali documentali e la capacità narrativa dello stesso autore di molti libri sulla Grande Guerra
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