Giovedì 29 settembre ore 18 – Minatori della Valbelluna

BELLUNO RENDE OMAGGIO AI MINATORI BELLUNESI IN BELGIO

Giovedì 29 settembre alle 18.00 in Sala Muccin, Centro Giovanni XXIII, Associazione Bellunesi nel Mondo, Biblioteca delle Migrazioni “Dino Buzzati” ed Edizioni DBS ricorderanno l’epopea dei minatori bellunesi in Belgio. L’occasione sarà la presentazione del libro di Arnelio Bortoluzzi “Minatori della Valbelluna” pubblicato con il patrocinio dell’ABM e che sarà introdotto da Dino Bridda.

Il libro nasce anche per ragioni familiari – il suocero dell’autore visse l’esperienza in fondo alle miniere – ma per la sua stesura Bortoluzzi ha ricercato fonti storiche e testimonianze dirette. Ne è risultato un racconto in cui la vicenda del protagonista, il bellunese Ugo Casal, diventa opportunità per documentare il contesto sociale, politico ed economico  in cui prese vita e si svolse la “tratta” dei minatori italiani.

A settant’anni dalla firma del primo accordo tra Italia e Belgio (23 giugno 1946), che finirà per portare complessivamente circa 65.000 nostri connazionali in fondo alle miniere belghe, Bortoluzzi ripercorre le origini di un compromesso mai sufficientemente chiarito. “Con questo patto– spiega l’autore – l’Italia si garantiva una fornitura di carbone da pagare a prezzo di mercato e in quantità proporzionata alla capacità produttiva dei minatori italiani trasferiti. Considerato che il carbone belga era il più caro d’Europa, è evidente in quale morsa il governo Italiano pose il Paese e i propri uomini. Non fu uno scambio tra manodopera e carbone, ma tra manodopera e garanzia di fornitura a pagamento legata alla produzione: una spada di Damocle che peserà sulla testa di una intera generazione di nostri connazionali”.

Solo pochi lavoratori italiani compresero realmente cosa accadeva. Per la maggioranza il Belgio rappresentò un’opportunità di futuro rosa come il colore dei manifesti con cui si invitavano gli uomini a diventare minatori. La storia di Ugo Casal, raccontata da Bortoluzzi, è paradigmatica di tante altre storie: l’entusiasmo e le promesse della partenza da casa, l’arrivo a Mons-Borinage, l’umiliazione e la delusione, la voglia di riscatto nonostante tutto.

Per permettere al lettore di comprendere meglio cosa davvero significò l’esperienza di fondo mina dei minatori italiani, l’autore inserisce nella narrazione degli approfondimenti e delle note relative alla tecnica di minaggio, desunte da manuali di studio dei fuochini. Si tratta di documenti riservati ai soli addetti e che Ugo Casal custodì gelosamente e portò con sé al suo rientro in Italia.

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