E’ finalmente in libreria la guida alle passeggiate escursioni ed itinerari nella conca feltrina. Edita da DBS Zanetti, comprende 24 percorsi alle porte delle Dolomiti, tra Feltre Fonzaso, Seren del Grappa e Pedavena. Attraverso ognuno di essi, con il supporto delle schede monotematiche che li accompagnano, le autrici Lucia Merlo e Serena Turrin raccontano un territorio in cui la bellezza dell’ambiente sposa la ricchezza di un patrimonio storico e culturale ricchissimo.
Un “Pulviscolo geoantropico”, come lo definisce nella prefazione Gianmario dal Molin – fatto di casère e rustici e viotoli, alberi e prati, chiesette, eremi e santuari, colline e belvederi, monti e riserve naturali, torrenti e cascatelle.
“Il fascino di questi luoghi – scrive Dal Molin – non è il prodotto di un marchio turistico o di un marketing commerciale, ma è insito in una indelebile traccia di esistenze e testimonianze di lavoro, arte e vita che l’incuria e l’abbandono non hanno ancora totalmente distrutto e che la sensibilità del visitatore può riscoprire, reinterpretare e ricostruire idealmente, dando alla sua idea di territorio immagini e contenuti nuovi”.
Dedicate a escursionisti appassionati come a semplici curiosi, le passeggiate sono soprattutto un invito a scoprire e vivere il territorio feltrino in modo nuovo: ecosostebile, all’insegna del benessere e del low cost. Per regalarsi un pomeriggio da non dimenticare – è il messaggio della guida – basta aprire gli occhi e il cuore: il resto lo offre gratis l’ambiente feltrino. Alcuni degli itinerari toccano punti noti come il Santuario di San Vittore e Santa Corona; altri interessano aree meno conosciute e angoli di paesaggio e cultura che in pochi conoscono.
Quasi tutti gli itinerari – spiegano le autrici – sono realizzabili in mezza giornata su quote medio-basse e sono percorribili in tutte le stagioni. Per favorire l’escursionista i percorsi sono stati classificati in Turistici, cioè molto semplici con dislivelli ridotti, ed escursionistici ovvero camminate più impegnative e a volte anche scarsamente segnalate. “In questo modo – spiega Lucia Merlo – molti itinerari sono davvero uno strumento alla portata di tutti: anche di chi ha scarsa mobilità, di anziani e di famiglie con bambini”.
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